Martin Beek
DIMORE PRECARIE
1
una lunga camicia da notte a fiori.
una corda.
le venature delle mani.
nessuno saprebbe stabilire quando ho iniziato.
nessuno potrebbe stabilire se ho mai finito.
2
ora dovresti portarmi un libro.
poi un altro.
poi ancora uno.
portare libri ininterrottamente.
fino a murarmi fra due pagine ugualmente usurate.
3
e io troppo a lungo ho pensato.
sottratto tempo al tempo degli oggetti.
il letto mi è andato in frantumi sotto al sogno più lungo.
4
ma io non mi amo.
io mi arrangio con quello che posso.
nel gas denso delle 8 di mattina scaldo il latte.
preparo una colazione che puntualmente dimentico di consumare.
poi succede questa cosa.
una mattina mi dimentico di preparare la colazione.
quando me ne accorgo è troppo tardi.
dove ho sbagliato, qualcuno me lo sa dire?
5
lui risponde non posso farci niente.
gli dice bravo continua pure per la tua strada tanto non importa dove andremo a parare.
lui risponde vedi che urlo come un cane e sono condannato per tutta la vita.
gli dice smettiamola almeno di lavarci se le cose stanno così.
ecco lui risponde.
6
poi rileviamo che le visioni stesse
s'arrestano disfatte e scomposte come in un
fermo immagine mal impostato.
7
io invoco il vetro
invoco le foglie, il tempo e la polvere
che mi siano testimoni
che sappiano, almeno loro,
quanto ogni cosa di me permarrà intatta
in questa stanza, davanti alla finestra.
8
di punto in bianco, decompressi
oltre le bave del sonno
riapparivano i pomeriggi più riservati.
io mi addomesticavo per srotolarli più lentamente
ugualmente ne ricavavo pochi fotogrammi
pochi segni d'unghia o strisciate di polvere
fra un occhio e l'altro.
9
in questa e mille altre
quando le guardiamo
due infanzie riprendono da dove interrotte.
i cespugli si ritirano
l'intonaco sale
noi riacquistiamo quel tanto di corsa che serve
a recuperarne un altro pezzetto.
10
tu che mi mostri cose impossibili.
io che mi faccio scudo con i giorni.
ieri luce.
oggi no.
domani luce.
11
intervalliamoci con immagini meno moleste.
così entrando in una stanza a caso
non rischieremo ogni volta di inciampare negli spigoli di noi
potremo forse traversarla da muro a muro, agevolmente
e immaginare di sederci, accomodare gli arti, conversare.
12
io non uscirò mai.
già gli intrichi di me attraversano porte ogni giorno
per infittirsi in ogni cosa che so fuori.
13
guardami dentro la pancia.
dentro ci tengo
ben in ordine
i torti subiti
accanto al sapore delle torte di quand’ero bambino.
stesso contenuto della testa.
14
l’uso era quello di spillare nuovi elementi verbali da ogni edificio.
così s’inoltravano, palpitanti, incauti, negli stomaci disadattati delle costruzioni,
ne palpavano le funzioni, ne accarezzavano il disuso, ringraziavano
quegli uomini che dimenticano case, piccole colonie, fabbriche
come portachiavi posseduti un solo pomeriggio d’estate,anni fa.
15
i miei anni non si avverano,
non si avvereranno mai.
16
l’unica via per la mia sopravvivenza prevede la traduzione degli spazi in senso piramidale.
mi spiego: basta disporre
tre sedie immobili sul pavimento
sopra le sedie due appliques cieche
sopra le due appliques un lampadario muto.
quindi rispettare il triangolo, in silenzio,
senza premettere che nulla lo turbi.
17
sono cieca
ai miei occhi mancano le pupille
ma non come a un cranio consunto.
piuttosto le sostituisce il degrado del ricordo
così che la vista che m'impone il pensiero
è una vallata rovinata da incessanti frane
dove nessuna radice pretende di porsi a dimora.
18
se provassimo a cucire gli orli del giorno
resterebbero fuori i fili spaiati della sofferenza
quante volte ci siamo detti basta e siamo andati avanti
fuori dalle nostre porte restano ammucchiati i nostri vani sistemi di adattamento
arrugginiti e inservibili.
Greta Rosso ©
Biografia:
Greta Rosso è nata a Casale Monferrato nel 1982. Dopo quindici anni in Piemonte è appena tornata a vivere a Bormio (SO), dove ha trascorso l'infanzia. Scrive da una decina d'anni. Ha pubblicato alcune poesie nei siti NazioneIndiana, Absolutepoetry, Imperfetta Ellisse e sulla rivista Le Voci della Luna. Ha pubblicato nel 2009 Cronache Precarie, il suo libro d'esordio, nella collana Yakamoz dell'editrice Aìsara (Cagliari).
http://www.gretarosso.com/