Traducendo Einsamkeit
STANZE DEL NORD
SCORRONO LE COSE CONTROVENTO di FEDERICA GALETTO
ODE FROM A NIGHTINGALE - ENGLISH POEMS
A LULLABYE ON MY SHOULDER di Federica Nightingale
EMILY DICKINSON
venerdì 27 gennaio 2012
Giorno della Memoria - 27 Gennaio
Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario (Primo Levi)
Levate le orbite degli occhi
si levava la giacca
e la pelle dalle ossa
Ognuno sfoggiava i ricordi
chiamando Dio e una casa
dove tornare senza morire
Ai pali oltre
laggiù un filo di fumo
e i papaveri rossi
sfilati d'erba folle
imberbe un lamento
solo tredici minuti ancora
prima di me
Spicciate le distanze non vedeva
le braccia rotte si chiedevano ancora
se l'aria si potesse abbracciare
scaldarsi al sole dell'altra vita
era come desiderare
Poi il buio ingoiava le file
Facevamo blocco nel cuore
l'avevamo ancora nel petto scarno
battendo ciglia sperdute
domandavamo ai cori d'angeli
se il blu era mite
dolce nello scomparire
mentre sepolte venivano le grida
inesistenti
come noi
Federica Galetto per la Giornata della Memoria, 27 gennaio 2012
mercoledì 18 gennaio 2012
ANTONIO CARANO
Philip Mercier
Federica Galetto
Antonio Carano
Biografia:
Una poetica interessante e ricca di spunti lessicali inusuali e ricercati. I significati s'appoggiano ad una sensibilità acuta e penetrante che rende ogni verso un'esperienza unica nella comprensione di un intimo sentire affilato e determinante. Vede ogni cosa nel suo più nudo essere Carano, spoglia senza alcuna remora le possibilità e ne fa concetto vivo e palpitante, come se ogni sua percezione fosse anch'essa carne e sangue, ininterrottamente domandandosi e scoprendosi in orizzonti lontani o nascosti; la menzogna è culla di amori resistenti, incrollabili nel doppio risvolto del dolore e gli affanni rappresentano forche da attraversare con spada e scudo, all'ombra d'una tenerezza mai sopita che aleggia, e dispone ancora del suo potere, nelle parole pronunciate, nel corpo, nel tentativo d'una salvifica catarsi. Un autore raffinato, una lettura da centellinare e gustare. Per palati esigenti.
Federica Galetto
Indugia lo sguardo sul gorgo degli
occhi: equoreo accesso, ingorgo, recesso
schiuso all’ingenuo interludio del
giorno, all’inquieto ritorno tra
mosaici di luoghi spersi, di
sobborghi. Incubo o sogno - confuso
prodigio in un luglio di porte
serrate, dèmoni, luci e acque
morte - è quest’ansia
di lontananze,
di sembianze distorte: inespugnate
leggende di ali e voci risorte.
*
Agile l’alce glissa gli aculei
e gigli e gaggie culla o l’àulico
salice ascoso ai suoi occhi.
Al lago segue la losca luce
glauca (la logica glossa?) che
scuce ali al cielo e lega a lise
agogiche la gola. Chi sei elisa?
E io?
*
L’antro e poi, ancora,
il bosco. Esco o, forse.
Persa è
la memoria del passaggio,
la parola chiave, e
poco rimane, tra occhi
e mani, di minime
eredità di
luce. Solo neve cuce,
ora, su fosforo e
fosfeni, un intervallo
d’anni, di strappi feroci
e affanni, mentre
bulimici centurioni,
custodi del nulla,
spartiscono ancora, ignari morti,
inganni e panni.
*
Non mi sorprendi più come
quelle parole arcane, amate,
incantate e
già lontane, sfiorite, svuotate.
Ed estraneo è,
ora, il tuo corpo, come
fosco è il limite estremo
del prato, il fraseggio del bosco,
il brusco precipitare
del fosso, il fruscio del bosso.
Eppure, amore, in
quest’ottuso rumore di folle,
in quest’osceno dolore -
tra verbo o silenzio - sei
tu l’attonita menzogna,
la bestemmia in cui mi riconosco.
*
Mi parlavi del silenzio – una
remota stanza – e anche l’assenza
cullata dal tuo riso – infantile
prodigio – mutava viso. Beffata
era l’ansia della morte, di quello
sbattere di porte tra isole assorte,
sporte su sgomenti di ombre corte.
E anche ora, che la tua voce tace,
resta un quieto gioco nel sole
il labirinto delle ore: fola
arresa al senso della tua parola.
Antonio Carano
Biografia:
Antonio Carano, nato a Campobasso, dove vive e lavora, è laureato in pedagogia. Diverse le riviste letterarie, italiane e straniere, che si sono occupate della sua attività o hanno pubblicato suoi testi, tra cui: “Nuovi Argomenti”, “Tam Tam”, “Salvo Imprevisti”, “Anterem”, “Semicerchio”, “Tratti”, “Offerta Speciale”, “Il Banco di Lettura”, “Arenaria”, “Lo Spartivento”, “Tracce”, “Nuove lettere”, “L’Immaginazione”, “La Clessidra”, “Il Monte Analogo”, “Novilunio”, “Osiris”, “O”, “Kokusai Haiku Kiokal”, “Gradiva”, “Albatroz”. Ha, inoltre, pubblicato le raccolte di versi “La quieta follia del bosco”, con prefazione di Renato Minore e “Afonie”, con prefazione di Gio Ferri.
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lunedì 9 gennaio 2012
“By the Banks of the Ajoy, Jaideb Vanishes into the Blue” by Subhankar Das
The last poetry collection by Subhankar Das, “By the
Banks of the Ajoy, Jaideb Vanishes into the Blue”, is a true jump into a world
of images and stunning views of ordinary life. Edited by Virgogray Press, the
book is printed bilingual, in English and Bangla. The title poem of the book
alludes to authors Henry Miller and Henry Denanant while mingling with echoes
of Bangla lore of the mythical poet Jaideb who lived by the river Ajoy. The
poet's poetic language and voice -- a mix of traditions -- with the peculiar
match of bilinguism, give the reader an enlightened view on the puzzle of
existence, as well as the surreal effect of transforming every verse into a
necessary path which leads to the Truth. Natural elements are the stones on
which the poet inscribes his visions, by drawing a straight line that separates
appearances from substance. Voices from the past, memories, and the blues often
populate the lengthy free verse, telling us short stories of love and
melancholy, while a disenchanted eye of resignation keeps looking forward
toward success. Subhankar Das' poetic world is strictly cynical, apparently
hopeless; beauty is a mere misunderstanding, a conflict turned into slapstick
comedy. Pervading the whole book is a pessimistic vein in which life and death
alternate between despair and nothingness, causing a loss of trust in love,
which could be the only anchor. The long prose poem that is the collection's
title piece can be considered to be the manifestation of the author's
exploration of life's mysteries, black holes, and unsolved responses, his
search for a way to human nature and nature's signs. A powerful visionary
grasps at a gleam of hope. Without doubt, this is a worthwhile and inspiring
read.
Federica Galetto
That pretty fish
in my aquarium who loved me so dearly is gone
today. Why do
they all go? Where do they go? There is a staying
in every going
away. All the rocks are but mad. They have lost
their stoniness
in these magical lights, unknowingly, that’s why
instead of the
heart there plays a light. She’s not here but I see
her sitting on a
chair every day with her tresses flowing,
thinking
unmindful.
(from the poem
By the Banks of Ajoy, Jaideb Vanishes into the Blue)
"Silent is the House" sul The Tower Journal
Il mio e-book "Silent is the House", Errant Editions 2011, recensito sul The Tower Journal di Mary Ann Sullivan.
Link diretto alla recensione: http://www.towerjournal.com/january2012/silent_house.htm
http://www.towerjournal.com/
http://erranteditions.wordpress.com/
L'e-book è scaricabile qui:
http://www.lulu.com/product/ebook/silent-is-the-house/18620928
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