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Traducendo Einsamkeit

STANZE DEL NORD

SCORRONO LE COSE CONTROVENTO di FEDERICA GALETTO

ODE FROM A NIGHTINGALE - ENGLISH POEMS

A LULLABYE ON MY SHOULDER di Federica Nightingale

EMILY DICKINSON

mercoledì 4 febbraio 2015

Met Sambiase - Gli oggetti e la cura

art@Dee Nickerson- The letter


 §

Questi testi di Met Sambiase, così struggenti nella loro pacata furia, così amari nello spendore degli occhi che quotidianamente si aprono, si chiudono, si infiammano e piangono lacrime mai scese, hanno fatto centro. 

Quel centro riconosciuto e compreso da chi non ha voce se non quella taciturna dell'apparenza, o dell'appartenenza forse ad un luogo ideale che spazio non trova. 

Nelle dimore chiuse, recinti di cucine e padelle, letti a soqquadro preceduti dal freddo, si muove questa voce a cercare il pieno, l'esaudito, la tenerezza negata, un momento di perfetta accettazione del sè nella lacerazione del dubbio.

Se l'amore esiste allora deve riconoscere i passi scalzi di chi lo percorre stoico, consapevole di un addio annunciato nelle troppe parole. Eppure la forza dilaga qui, tutto procede, niente si ferma.  

"ma i giorni sono sfiniti in questa casa" ammette il Poeta, tutto è stato fatto e si continua a fare ma niente pare salvarsi. Le cose soltanto ripongono in sè i ricordi, e scie d'affetto remote ma mai davvero finite. Lo spurgare i vecchi miracoli non rende meno rassegnati di fronte al muro di una diversità profonda, che coinvolge la totalità dell'essere pensante, abituato ad usare l'intelletto per sopravvivere e le parole per darne conto.

"luogo e tana, non mi dimori più", è sentenza disillusa di un'accettazione irreversibile, proprio là dove:  
"mi obietti - spesso - che sono di troppe parole/dovrei vivere analfabeta nelle tue stanze"

Un canto di lotta all'indifferenza protratto nel tempo, esteso all'amore, alla coscienza di sè e degli altri, una voce nel dubbio dell'esistenza vera e autentica. Che non può più tacere.

Federica Galetto





Le dimore sono donne in dubbio
e mi obietti – spesso – che sono di troppe parole
dovrei vivere analfabeta nelle tue stanze,
vagante, un dizionario senza date e senza dati
ma da dove e in quale conta ci allontaniamo
bevendo acqua e odio
osserviamo piano lo spurgarci dei vecchi miracoli
dell’esser stati amati,
osanna nell’alto dei letti messi a soqquadro
divino amore
ormai da lontano, se mai mi sei stato amico o amante
ora è il canto dell’addio che sta arrivando alle spalle.


*

E fai terremoto ogni giorno
nei dubbi, che sono confini di tende e tendine
fra la cucina e i piedi che le corrono dentro
troppo a lungo e in sequenza di disamore
e poco ingombro, se pure tuo sia questo luogo
e tana, non mi dimori più
tutto s’impoverisce di silenzio
nessuno e niente torna al suo centro
mentre si lasciano le padelle su fuoco, sto uscendo scalza
ogni fiato un gradino di corsa
s’incrociano le gambe e il giro inverso della terra
una sola moltiplicazione di te per me ci separa
la riparazione del danno è immaginaria
come ogni lettera d’alfabeto zittita
o suicidata per mancanza d’affetto ricevuta.


*

Gli oggetti hanno la cura dei ricordi
i misteri gaudiosi e gli alfabeti degli affetti,
una traccia ne rimane
nei nostri occhi di carbone
di fosforo, tanto azzurri da rivoltare il fuoco
e la pioggia, in rimpianti a cantilena
mansueti sverniamo
è un’odissea senza fretta
lunghi perimetri di parole e perdoni ci richiamano
in fondo a te sto ad ondate
ed ancora parlo plurale
infiniti segnali meravigliano la mano di gesti
un cerchio tribale, l’istinto dell’abbondanza
si proietta, ma i giorni sono sfiniti in questa casa
estratti nel giardino d’inverno e seppelliti
sotto una costellazione di morte che di notte applaude.


Met Sambiase

Testi Inediti già pubblicati su "L'estroverso", il 2 febbraio 2015
http://www.lestroverso.it/gli-oggetti-e-la-cura/?fb_action_ids=950148604997893&fb_action_types=og.likes&fb_source=feed_opengraph&action_object_map={%22950148604997893%22%3A808737129198210}&action_type_map={%22950148604997893%22%3A%22og.likes%22}&action_ref_map=%5B%5D


giovedì 19 giugno 2014

Traducendo Einsamkeit

Sono lieta di annunciare l'uscita del mio ultimo libro, la raccolta di poesie Traducendo Einsamkeit, edita da Terra d'ulivi 2014. l libro è ordinabile al link:


http://www.elioscarciglia.it/traducendo%20einsamkeit.htm











giovedì 29 maggio 2014

Maya Angelou (April 4, 1928–May 28, 2014)





I was once a sinner man,
Living unsaved and wild, 
Taking my chances in a dangerous world, 
Putting my soul on trial. 
Because of Your mercy, 
Falling down on me like rain, 
Because of Your mercy, 
When I die I’ll live again, 
Let me humbly say, 
Thank You for this day.
I want to thank You. 

Maya Angelou

lunedì 26 maggio 2014

The Chieftains -- Here's A Health To The Company




Let's drink and be merry!

Le case vanno riaperte


Art@ Hector Caffieri



Le case vanno riaperte e arieggiate di tanto in tanto, vanno guardate da lontano con l'impazienza di arrivare e riaprire l'uscio, trovare ricordi, voci, suoni, profumi che ci appartengono. Ciò che più mi rende felice è il rendermi conto di non essere sola: la mia casa, la mia stanza, è visitata spesso e con affetto da molti, dai tanti che l'hanno visitata nel tempo e che continuano a farlo rendendola viva, tenendo acceso il fuoco. Oggi ho deciso di fermarmi qui, di immergermi nell'atmosfera della mia amata Stanza come in passato. E si sta bene. Ho portato un mazzo di fiori, il fuoco è acceso, le luci splendono, i quadri ammiccano e i libri straripano di parole amate. Non sono più la stessa abitante di allora ma la amo allo stesso modo. E penso che forse, tornerò. Ma non me ne sono mai davvero andata, in fondo.

Nightingale

sabato 2 febbraio 2013

Una nuova casa per La Stanza di Nightingale

Dopo quasi quattro anni La Stanza di Nightingale cambia casa e si trasferisce su Tumblr. Spero e mi auguro che vorrete continuare a seguirla anche nella sua nuova dimora. Questo blog non verrà abbandonato o cancellato, rimarrà comunque on line e consultabile come sempre per chi lo vorrà. Il mio nuovo indirizzo:

                                                  http://lastanzadinightingale.tumblr.com/


Federica Galetto, Nightingale

domenica 27 gennaio 2013

Giornata della memoria 2013



“Anche oggi il mio cuore è morto più volte, ma ogni volta ha ripreso a vivere. Io dico addio di minuto in minuto e mi libero da ogni esteriorità. Recido le funi che mi tengono ancora legata, imbarco tutto quel che mi serve per intraprendere il viaggio. Ora sono seduta sulla sponda di un canale silenzioso, le gambe penzolanti dal muro di pietra, e mi chiedo se il mio cuore non diventerà così sfinito e consunto da non poter più volare liberamente come un uccello”.

Etty Hillesum
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