
John William Waterhouse
AGRIMONY
Meschina l’agrimonia
Scivolando il baco cade
L’esatto equilibrio si perde
Inghiottito il fogliame.
Retrospettiva dei possenti venti
che marzo soffia
Allungando le fisime possibili
nel cantilenare di tedio.
Rubando al ramo
una bacca d’inchiostro
s’invola una cincia arrabbiata.
Detesto guardare che muoio
Nel ritmo e nel fiato su
strada e polvere,
non amo soffrire distesa
all’impiedi, mentre ieri
mi sembra un palazzo,
accese le luci ai saloni,
che oggi l’agrimony
è inganno,
intreccio il mio sorriso fra sterpi,
serpi,
nei campi,
digiuna.
Federica Galetto
Nessun commento:
Posta un commento