Ernst Wilhelm Nay
Alessia D'Errigo si esprime smorzando gli slanci, adotta versi brevi ma penetranti per descrivere profonde sacralità. Raccontano istanti concentrati le sue parole, nella ricerca di verità che faranno da contrappeso al suo intenso desiderio di scoprire strade non battute. Carnale, materica, ossessiva nel tendersi verso se stessa e l'Altro, Alessia si porge come dono di carne e sangue nelle mani di un amore che ricorda la celebrazione d'un antico rito, si trasforma in creatura perfetta che ha compreso le debolezze e ora le rivendica permettendo al suo interlocutore di redimersi imponendogli una accorata richiesta di perdono. L'uso del colore che versa con pennellate sapientemente dosate riesce nell'intento di illuminare la propria condizione irrisolta, ad amplificare ciò che pare non arrivare mai e ad affermarsi in un'autodeterminazione esplicita verso desiderio e forma, (ri)trovata essenza di sè. Nasce dall'essere donna e da un parto da cui ogni cosa ha origine il suo cammino di Cerca. Nei sogni, come lei stessa li definisce "impiccati" , trafuga tempo residuo per domandarsi se mai, a se stessa, è concesso accedere al desiderio di una bellezza imprendibile e potente che trasfigura l'intento rendendolo parte integrante di una natura matrigna che l'autrice sfida audacemente. La sua forza è nel dubbio, nel morire per rinascere consapevole, nell'immane fatica di un avvicinamento alle possibilità più remote.
Federica Galetto
e m'impicco all'albero più alto dei sogni
dove scorgo a lingua viola
il baleno fugace della bellezza
Alessia D'Errigo
l'impiccata
si è staccata
cadendo in pieno sole
(attrattiva speranza )
s'è rotta - scuotendo e ustionando la pelle
come un travaso d'olio bollente
al margine dei mondi
e m'impicco all'albero più alto
dei sogni
dove scorgo a lingua viola
il baleno fugace della bellezza
è il mio sesso a volerlo
la mia apertura estrema
dov'è nato iddio
il cielo che s'apriva
ora sventra al parto
e rapace l'inghiotte
(solstizio d'amore)
l'albero bianco
lascia cadere le sue foglie
di zinco e di rame
l'albero bianco dei sogni
i sogni miei - miei - riposti e
addormentati:
spoglio cedere di
membra
sale dell'ignoto
vergine
ti chiamo -
t'invoco - aspetto
son io ?
son io a
quell'albero spoglio ?
o è la maschera
del tempo che oscura ?
albero bianco
giglio-vita
ecco che t'invoco
con la lingua
viola
impiccata
all'apice tuo
volere
*
chiedimi perdono
girare nel tondo delle mani
girare le pose belle degli occhi
uno sgorgo salino di baci
di rivoli pieni e santi
girare nel tondo
nel mondo rotondo
che aspetta
l'incanto di vita
l'incanto di pelle
sola sommossa
sola e calma
dolente
informe
embrione-vita
(chiedimi perdono)
*
il tuo bacio che doveva essere il
mio
di sangue mi faccio corpo
d'ombra rossa e margherite
il mio prato- uno stelo aperto al
cielo
(germogli in fiore)
il mio sangue che non è solo il
mio
(ombra del tuo bacio)
e il bacio- ombra mia
il mio prato un germoglio in fiore
e raccolgo a mani aperte
lo scorrere delle labbra
(platani aperti)
il tuo bacio- che è il mio
(germoglia il fiore)
cosa chiedo e chiedi - radice di baci
cosa ami e temi - radice di baci
cosa danzi - radice dei miei baci
il mio prato un germoglio in fiore
chiedimi ancora della notte -
nascondimi
chiedimi ancora dell'amore -
salvami
chiedimi ancora se l'amore e la
notte...
(germoglia
il fiore)
amore
il tuo bacio che doveva
essere il mio
Alessia D'Errigo
Biografia:
Alessia D'Errigo è Ricercatrice in campo teatrale e
cinematografico.
Dopo un percorso classico come
attrice comincia una ricerca personale sull'atto scenico e sulla reale
necessità del suo manifestarsi.
.
Nell'ambito teatrale la sua
ricerca si dirige verso l'esplorazione degli archetipi femminili.
Lavora, molto spesso riscrivendo o
in totale improvvisazione sulle figure più importanti della drammaturgia
teatrale (Ibsen, Pasolini, Lorca, D'Annunzio...) e sui testi della Woolf, della
Kane, della Dickinson, Merini, Sexton, Plath, Rosselli... portando in scena
vari spettacoli .
Amante della poesia (che definisce
il suo “sesto senso”), dedica una buona parte del suo lavoro ad essa, forse la
parte più importante, quella che darà vita e che farà da filo conduttore a
tutte le sue creazioni.
Da anni porta avanti un intenso
lavoro sulla poesia parlata e scritta.
Successivamente, la sua ricerca si
estende anche verso il cinema e la performance video-live nascono opere come
"Mater- per Yerma", "Onde", "Women" di cui si
occupa anche della regia e del montaggio video.
Nel 2004 apre, insieme al suo
compagno, l'artista e regista Antonio Bilo Canella,
il “CineTeatro di Roma” centro di
ricerca formazione e produzione in campo teatrale e cinematografico.
Proprio al CineTeatro inizia un
lungo percorso sull'improvvisazione totale (la Performazione) portando in scena
vari spettacoli.
Nel 2011 Alessia D'Errigo apre il
progetto IMPROMPTU THEATRE (Teatro all'improvviso)
l'intento è quello di voler fondere varie arti (musica, poesia,
danza, pittura e teatro) in uno scenario d'improvvisazione totale. Progetto
sancito dall'omonimo spettacolo “Impromptu” con il pittore-performer Orodè Deoro
e successivamente da un altro evento “Variazioni Belliche (LamentAzione)”.
Il linguaggio dei lavori
presentati da Alessia D'Errigo ha una forma sempre diversa, si passa dalla
performance video-live alla conversazione con il pubblico, dal lavoro sul corpo
all'opera cinematografica, dalla scena dialogata all'alterazione vocale. Un
lavoro il suo, che fa da specchio alle metamorfosi interiori che solo un'anima
realmente in ricerca può avere.
6 commenti:
una parola composita, mai ferma, uno slancio vitale che esprime e coinvolge
bella la scelta dei testi nonchè la presentazione offerta da Federica
elina
Seguo già da qualche tempo la poesia di Alessia e noto come i significanti si arricchiscano man mano, e rapidamente, di sfumature, di luci e di ombre a originare significati che si fanno ora più densi ora più fluidi ma, sempre più, consapevoli di sé a generare testi che hanno la capacità di scuotere nell'intimo l'animo del lettore. Un ennesimo in bocca al lupo ad Alessia e un sentito complimento a Federica per la sua partecipe attentissima e profonda lettura.
Antonino Caponnetto
cara Federica, rinnovo il mio ringraziamento e il mio piacere per l'ospitalità nel tuo blog. Le parole di presentazione ai miei testi rivelano la tua enorme sensibilità non solo come autrice ma anche come uditrice d'altre anime :-) Alessia D'Errigo
Alessia D’Errigo non si limita a descrivere pensieri e sensazioni, va oltre la scrittura e la rende “visiva” con il gesto che traspare in ogni verso. La sua poesia è, soprattutto, movimento, corpo che parla oltre le parole; sono mani che si intrecciano, piedi che battono, necessità del dire senza mezze misure. La poesia di Alessia è parola completa, una emulsione sangue/spirito che afferra e trascina.
Sebastiano
"di sangue mi faccio corpo
d'ombra rossa e margherite
il mio prato- uno stelo aperto al cielo" sono rimasta affascinata da questi versi in particolare, trovo lo stile di Alessia davvero interessante, essenziale, sembra "un'istantanea poetica" la sua scrittura.
grazie ad Alessia per i suoi testi e a tutti voi per la partecipazione. Un caro saluto
Federica
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