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lunedì 13 dicembre 2010
VERA D'ATRI - UNA POESIA DI NATALE
La famiglia al completo rallentava l'aria.
E il rosso dei fiori
per un istante varcò la soglia dell'autunno
portandosi dietro le ferite dei giardini
e il malanno della reclusione.
Così non potei far finta di niente
quando l'ombra color prugna della casa
si dliatò in cortesia d'abbracci
e l'alone delle candele pervase la tavola
d'un meravigliato lucore di teatro
e quando, nella mezzanotte ubriaca,
si aprirono i doni e nessuno ebbe la sua grazia
e il suo perdono, ma solo borse, scarpe, velluti
e quando tutti alzarono le coppe
per dirsi cose fracassate e scambiarsi
baci di fanghiglia rossa e abbrutite moine.
No, non potei persuadermi del Natale.
Da tempo perciò di questo giorno io preferisco restare
nel tuo letto a cogliere l'inverno di sorpresa
e con tutte le scarpe andarmene all'inferno,
intatta nei miei anni senza festa
Vera D'Atri©
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2 commenti:
è una scrittura raffinata che coglie il distacco ormai del Natale rendendolo infine così umano, da commuovere dentro
grazie
Elina
e' proprio così Elina. Vera scrive con grande capacità di svelare l'umanità della parola e dei gesti, dei pensieri. Tramortisce la sua lucidità e la sua eleganza è innegabile.E', a parer mio,una grande voce poetica contemporanea.
Nightingale
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