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STANZE DEL NORD

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ODE FROM A NIGHTINGALE - ENGLISH POEMS

A LULLABYE ON MY SHOULDER di Federica Nightingale

EMILY DICKINSON

giovedì 10 febbraio 2011

FIORELLA D'ERRICO





Katia Chausheva




*


Se non dormi, scrivi.
O prega: il corpo si piega nello stesso modo.
Ti alzi, lasci il letto - riprendi i nodi che trascini
normalmente al ventre.
Hai paura. Anche stanotte.











*


Mi riconosco un fondo
dopo aver navigato lungo acque di calma
e di tempeste, ora che disegno a terra
l'ombra di quattro fuochi.
Ogni decade un anello di fiamma
- la mia indole, la mia solitudine poi
il vento a spegnere
quindi un termine scuro
dentro il sogno.
Avere troppi anni
per capire che nulla si chiede
che nessun viso nascerà dal ventre
freddo di qualsiasi notte tu preghi.
S'alza uno strano silenzio, uno sciacquìo
intorno al saluto di chi parte
e chi il buio inghiotte.



*



Sono colpi forti di caduta
come fa il vento: un addio che non è stato detto
sulle labbra si è spento prima d'esser nato.
La solitudine è sotto, in agguato, non dispensa cicatrici ai tagli
e nulla sa sul potere delle carezze. Scivolano
come ombre screpolate alle pareti.
Ascolto sola i fruscii delle presenze andate. La tua mi resta
scolpita al ventre echeggia nelle vaste sere
dove mi aggiro con le poche scritture del mio strano sonno.




*



Il muro oltre la porta - la porta in sè
(persino il modo in cui saluto
quando entro, e il buio risponde al saluto) tutto è cambiato.
E' tanto o poco ciò che basta all'amore
per auscultarci il ventre, lasciare impronte sui cuscini?
Se pure non ci fossi mai stato, io ti ho:
nella forma del fianco.




*



C'erano labbra su quelle scale,
gli angoli avevano il volto di chi va via
o torna.
Non è mia l'ombra
che inghiotte pareti impastate con le voci
delle nostre carni.
Guarda: scava l'incavo
e mi culla pensare a te come il buio
nella caverna accesa.
Amore
il ventre mi chiudi a ricordo del tuo odore.




*



Forse sono state foglie rosse d'autunno i sogni.
Nascevano piano - dalla schiena ai piedi cadevano poi
senza un fiato, e la mano gentile a conservarne il tratto
due piccoli gambi in un cilindro d'acqua
prima che si perda
Questa mia incostante speranza
riaffiora come il verde del ramo strappato al ventre
per amore, sempre.




Fiorella D'Errico




Biografia:


Fiorella D'Errico vive e lavora a Roma. Le poesie qui presentate sono tratte dalla raccolta "Lettere dal ventre", inedita. Suoi testi
appaiono su alcuni blog letterari: La stanza di Nightingale, Via delle Belle Donne, Blanc de ta nuque, Rosso Venexiano,
Versinvena.
Il blog personale di Fiorella è all'indirizzo http://fiorelladerrico.wordpress.com

5 commenti:

Giuseppe Barreca ha detto...

bravissima e raffinata poetessa

Federica Galetto (Nightingale) ha detto...

Ne convengo, assolutamente. Grazie per l'attenzione, anche da parte di Fiorella.

Anonimo ha detto...

Grazie a Federica per aver rinnovato la sua stima nei confronti della mia produzione, e al gentile Prometeo.

Fiorella

Anonimo ha detto...

la scrittura di Fiorella vede qualcuno che sta accanto, malgrado la solitudine o le ombre degli assenti
a volte avverto come un pregare (che nasce) attraverso la parola
sono mie sensazioni naturalmente, un sentire da lettore che partecipa
grazie
Elina

Anonimo ha detto...

Grazie a te, Elina.

Fiorella

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