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Traducendo Einsamkeit

STANZE DEL NORD

SCORRONO LE COSE CONTROVENTO di FEDERICA GALETTO

ODE FROM A NIGHTINGALE - ENGLISH POEMS

A LULLABYE ON MY SHOULDER di Federica Nightingale

EMILY DICKINSON

mercoledì 21 ottobre 2009

FEDERICO FEDERICI












Estratti da " L'Opera Racchiusa"- Lampi di Stampa, Milano, 2009




pochi, fratelli e sorelle, che sono amori e amici

in colmo all’invisibile restano del mondo voci

e d’altri appena gli occhi; accolti in una turba scura

defilano in preda all’aria, scossi come si riscuote

l’albero nei rami alti lungo i muri, lasciano cadere

polline e capelli, la segatura tarme ai buchi


chino il capo sui tormenti di una piaga fitta

sulla pelle in luce li tortura l’ombra, respirano

accostati ai vetri come reliquie i santi


§


lascia che a dire siano le cose

gli abitatori del mondo addossati alla cruna

dell’ago, le lingue impresse a memoria


l’elencazione dei nomi dei morti toglie il respiro


tempo è di dare le mani nell’andirivieni dei vivi

fermare gli occhi, lo sguardo a chi trema


§


un’attesa grigia abita la nebbia

porta ai fianchi l’erba sulla casa

che ci aspetta, ma non è ritorno

questo di noi due nel luogo

dove stare nel momento atteso

della vita, a coltivare le radici

dei capelli, i palmi che raccolgono

le ciglia ai fiori aperti, sibilanti all’aria


solo in due a dividerci le ossa, i rami

§


l’hanno già detto tanti, non siamo stati

gli ultimi a scriverlo in questo suono

di carte e tarli, scoli e macerie, crepe

d’acciaio nei lavandini; solo le querce

sui labirinti oscurati, giardini o corridoi

vuoti; l’estate ha un passo chiuso

ancora consacra alla chiarezza i giorni


viene la sera terrestre dopo il temporale

s’apre la pietra al fuoco che la tormenta

ora che muove appena un’ombra di noi

due tornati senza tornare; più d’ogni altra

dài regolata la mano in nudità di fiore

alla bocca, il suo bianco aspetto ferma

l’aria, piena di misurato respiro, stretta,

amata quanto desiderata, senza poterlo



Federico Federici ©





Biografia:

Federico Federici (Savona, 1974), laureato in Fisica. Dal 2000 al 2004 svolge attività di ricerca presso la sezione INFM del Dipartimento di Fisica dell’Università di Genova, nell’ambito della Fisica dei biosistemi, occupandosi principalmente di microscopia confocale e microscopia con eccitazione a due fotoni.Ha pubblicato, di poesia, a nome Antonio Diavoli, Ardesia (ShortEdit, Savona, 1996), Versi Clandestini (Studio64, Genova, 2004), Quattro Quarti (Il Foglio, Piombino, 2005), N documenti in cifra (Cantarena, Genova, 2006), Chiuderanno gli occhi (con Ilaria Seclì) (Cantarena, Genova, 2007), una selezione di testi da Profilo minore, con una introduzione di Luigi Metropoli, nell’antologia Leggere variazioni di rotta (Le Voci della Luna, Sasso Marconi, 2008); di critica La nuovissima poesia russa (PaginaZero n. 8, 2005), Santa Cecilia e l’angelo: una lettera a Massimo Sannelli (Cantarena n. 30, 2006), Una poesia senza eroe? Nika Georgievna Turbina (PaginaZero n. 9, 2006); le traduzioni One window and eight bars, di Rati Saxena (Cantarena, Genova, 2008), Sono pesi queste mie poesie, di Nika Turbina (Edizioni Via del Vento, Pistoia, 2008); di prosa la storia Le cose che non ricordo, illustrata da Alice Socal, nel catalogo Blog e Nuvole (Comma22 Edizioni, 2009).Suoi testi sono usciti su rivista «Atelier», «Cantarena», «Conversation poetry», «Private», «Kritya», «Maintenant, journal of contemporary dada writing and art», «Lo Specchio» de La Stampa, «Ulisse» e su siti internet di carattere letterario.La raccolta Versi Clandestini è stata segnalata nel corso della trasmissione Fahrenheit (Radio 3) nell’ambito del book crossing.Suoi testi sono stati tradotti in inglese, francese, spagnolo, tedesco, russo e arabo.Ha tradotto dal russo Elena Fanajlova e Nika Turbina, dal tedesco Paul Celan, Hans Arp, Katarina Frostenson, Merja Virolainen, Daiva Čepauskaitė, dall’italiano in inglese Cesare Pavese, Gian Paolo Guerini, Paolo Fichera, dall’inglese Sophie Hannah, Alice Oswald, Renáta Vargová, Rati Saxena.Ha preso parte a incontri e letture in Italia, India, Germania e Polonia, a mostre di pittura in Italia e Germania, a manifestazioni legate alla videopoesia e al cortometraggio in Italia, Germania e Venezuela.Nel 2009 vince il “Premio Lorenzo Montano” nella sezione “Opera inedita” con la prima raccolta di versi a proprio nome, L’opera racchiusa (Lampi di stampa, Milano, 2009).

2 commenti:

Giovanni ha detto...

Eh si...da leggere e rileggere.

Ciao,
Giovanni

ecatmel ha detto...

bellissimi versi, immagini che si susseguono con elegante musicalità

ciao

mirella

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