Sebastiano Adernò è stato dichiarato vincitore assoluto del Premio di Poesia "Ossi di seppia" organizzato a Taggia vicino a Sanremo. Fra i giurati Davide Rondoni. Un'antologia con più testi dei primi quattro classificati verrà realizzata e distribuita in più di 500 biblioteche nazionali. In omaggio a Sebastiano, al quale faccio i migliori auguri per il suo futuro letterario e non, vi propongo alcuni suoi testi. Incisivi, come è la sua penna.
[INVETTIVA CONTRO COLORO]
non sei soluzione ma principio diluito,
annacquato equinozio non sostenibile
almeno per quest'anno
che la rimessa degli sguardi scucitisi
trova lungo il perimetro della casa circondariale
proprio lì, nel carcere stazione di ricchezza minerale
umano fossile e naturale antitesi di quell'albero
e dei suoi modi di avere spalle
per ogni ramo come volontà unica
conficcata alla nuca,
e giù per la schiena a difendere vene e sistemi
vasi linfatici dove ogni foglia s'assume a variabile
d'infinite geometrie,
e s'intinge di verde,
nuovo contro la tua ossidata geografia
di pensiero da starnuto, da prigioniero,
da polvere rimasta chiusa nei tuoi concetti
e accumulata nel tuo ergastolo scontato
in quell'unico spiraglio di pregiudizio
da cui scruti il mondo
[MALO DESTINO]
sei contorno
cosa di poco conto
che s'accompagna al cavallo lento
stanco delle insegne
che arrivò tardi alla battaglia,
quel giorno quando l'indovino
tracciò sulla sabbia
un sistema di tendini
maledicendo due volte
che per l'infiammazione dei tuoi figli
non sarebbe bastata l'incubatrice
e la loro fame avrebbe trovato
sempre capezzoli asciutti
e la notte seguente non fu meglio
ma pur sempre a favore di un'incisione
sulla ghiandola del sogno,
sette millimetri bastarono
per contrarre il futuro e la sua smorfia
per vedere le brigate di dio sull'attenti
su una lingua muscolare
e i distratti al macello
appesi per le narici
alla puzza del dissenso
ti fu chiaro allora
che per dispetti della mente
la vita si sarebbe sfilata
dal midollo anello dopo anello
succhiata fine dalle labbra
giù fino al mento unto
[CADUCITA']
quel dirsi che non trattiene,
né promette
è un disastro avvolto nel panno
e sembra già cosa
così abbondante
avere ancora voce
per stirare tutti
i perfetti angoli di un saluto
così di quei no a non permettere
punirne la mano colpevole,
la scogliera dei denti,
la collezione di cristalli
dalla certa instabilità prospettica,
miraggio:come dentro un sapore
incedere di gusto
in quel tuo nome
che è un passo di tango
ma anche questa notte
si trattiene sulla fronte
è mappa del rimpianto
e le cose non rispondono
sono rotte, distratte
e confabulano sul filare
accusandoci di appassire
Sebastiano Adernò ©
3 commenti:
Una voce notevole, molto interessante, quella di quest'autore, che già conoscevo per aver letto delle sue poesie altrove, sapevo del meritato premio letterario e sono felice di trovarlo anche qui
con ammirazione
Mirella C.
Grazie Mirella per il tuo interesse che condivido per questo autore molto bravo. Un caro saluto
F.Nightingale
Anche io ti ringrazio Mirella..penso che in fondo i sacrifici, gli sforzi, lo studio, l'esercizio e l'onestà intellettuale..mi abbiano portato a maturare questa scrittura
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