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giovedì 19 novembre 2009

SEBASTIANO ADERNO' VINCITORE PREMIO "OSSI DI SEPPIA"

Foto di Marco Bolognesi ©













Sebastiano Adernò è stato dichiarato vincitore assoluto del Premio di Poesia "Ossi di seppia" organizzato a Taggia vicino a Sanremo. Fra i giurati Davide Rondoni. Un'antologia con più testi dei primi quattro classificati verrà realizzata e distribuita in più di 500 biblioteche nazionali. In omaggio a Sebastiano, al quale faccio i migliori auguri per il suo futuro letterario e non, vi propongo alcuni suoi testi. Incisivi, come è la sua penna.


















[INVETTIVA CONTRO COLORO]






non sei soluzione ma principio diluito,


annacquato equinozio non sostenibile


almeno per quest'anno


che la rimessa degli sguardi scucitisi


trova lungo il perimetro della casa circondariale


proprio lì, nel carcere stazione di ricchezza minerale


umano fossile e naturale antitesi di quell'albero


e dei suoi modi di avere spalle


per ogni ramo come volontà unica


conficcata alla nuca,


e giù per la schiena a difendere vene e sistemi


vasi linfatici dove ogni foglia s'assume a variabile


d'infinite geometrie,


e s'intinge di verde,


nuovo contro la tua ossidata geografia


di pensiero da starnuto, da prigioniero,


da polvere rimasta chiusa nei tuoi concetti


e accumulata nel tuo ergastolo scontato


in quell'unico spiraglio di pregiudizio


da cui scruti il mondo












[MALO DESTINO]






sei contorno


cosa di poco conto


che s'accompagna al cavallo lento


stanco delle insegne


che arrivò tardi alla battaglia,


quel giorno quando l'indovino


tracciò sulla sabbia


un sistema di tendini


maledicendo due volte


che per l'infiammazione dei tuoi figli


non sarebbe bastata l'incubatrice


e la loro fame avrebbe trovato


sempre capezzoli asciutti

e la notte seguente non fu meglio


ma pur sempre a favore di un'incisione


sulla ghiandola del sogno,


sette millimetri bastarono


per contrarre il futuro e la sua smorfia


per vedere le brigate di dio sull'attenti


su una lingua muscolare


e i distratti al macello


appesi per le narici


alla puzza del dissenso

ti fu chiaro allora


che per dispetti della mente


la vita si sarebbe sfilata


dal midollo anello dopo anello


succhiata fine dalle labbra


giù fino al mento unto













[CADUCITA']






quel dirsi che non trattiene,


né promette


è un disastro avvolto nel panno

e sembra già cosa


così abbondante


avere ancora voce


per stirare tutti


i perfetti angoli di un saluto

così di quei no a non permettere


punirne la mano colpevole,


la scogliera dei denti,


la collezione di cristalli


dalla certa instabilità prospettica,


miraggio:come dentro un sapore


incedere di gusto


in quel tuo nome


che è un passo di tango

ma anche questa notte


si trattiene sulla fronte


è mappa del rimpianto


e le cose non rispondono


sono rotte, distratte


e confabulano sul filare


accusandoci di appassire








Sebastiano Adernò ©

3 commenti:

ecatmel ha detto...

Una voce notevole, molto interessante, quella di quest'autore, che già conoscevo per aver letto delle sue poesie altrove, sapevo del meritato premio letterario e sono felice di trovarlo anche qui
con ammirazione
Mirella C.

Federica Nightingale ha detto...

Grazie Mirella per il tuo interesse che condivido per questo autore molto bravo. Un caro saluto

F.Nightingale

Sebastiano Adernò ha detto...

Anche io ti ringrazio Mirella..penso che in fondo i sacrifici, gli sforzi, lo studio, l'esercizio e l'onestà intellettuale..mi abbiano portato a maturare questa scrittura

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