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LIEVE OFFERTA
Vorrei che la mia anima ti fosse leggera
come le estreme foglie dei pioppi,
che s’accendono di sole
in cima ai tronchi fasciati di nebbia -
Vorrei condurti con le mie parole
per un deserto viale, segnato d’esili ombre -
fino a una valle d’erboso silenzio,al lago -
ove tinnisce per un fiato d’aria il canneto
e le libellule si trastullano con l’acqua non profonda -
Vorrei che la mia anima ti fosse leggera,
che la mia poesia ti fosse un ponte,
sottile e saldo,bianco -
sulle oscure voragini della terra.
Antonia Pozzi
5 dicembre 1934
BRUGHIERA
I
Accoccolato tra le pervinche
sfuggi la furia ansante dei cavalli
e l'urlo dei cani al sole.
Tu sei come il ramarro verde e azzurro
che del proprio rumore si spaura
e hai cari questi ciliegi appena in fiore,
quasi senz'ombra.
Tenui profili di colline alle tue ciglia:
e all'orecchio così curvo sull'erica riarsa
a quando a quando il rombo dei puledri
lanciati per la piana.
II
Con le farfalle raso terra
esitavi al fiorire della ginestra:
e ad un tratto enormi ali ti dà
quest'ombra trasvolante in rombo.
Ora ridi,acciaio splendido,all'ombroso
imbizzarrirsi dei cavalli, al pavido
balzare delle lepri fra i narcisi.
III
Indugiano carezze non date
fra le dita dei peschi e gli sguardi d'amore
che mai non avemmo s'appendono alle glicini sui ponti -
Ma il fiume è densa furia d'acque senza creste,
nel grembo porta profondi visi di montagne:
e all'immenso svolto dei boschi trova lieve il vento,
tocca le fresche nuvole d'aprile.
Antonia Pozzi
28 aprile 1937