At A Window
Give me hunger,
O you gods that sit and give
The world its orders.
Give me hunger, pain and want,
Shut me out with shame and failure
From your doors of gold and fame,
Give me your shabbiest, weariest hunger!
But leave me a little love,
A voice to speak to me in the day end,
A hand to touch me in the dark room
Breaking the long loneliness.
In the dusk of day-shapes
Blurring the sunset,
One little wandering, western star
Thrust out from the changing shores of shadow.
Let me go to the window,
Watch there the day-shapes of dusk
And wait and know the coming
Of a little love.
Carl Sandburg
Alla finestra
Datemi fame,
o voi déi che sedete e date
ordini al mondo.
Datemi fame, dolore e mancanza,
chiudetemi fuori dalle vostre porte
d’oro e fama
con vergogna e fallimento,
datemi la vostra più meschina, sfinita fame!
Ma lasciatemi un po’ d’amore,
una voce che mi parli sul finire del giorno,
una mano che mi tocchi nella stanza buia
a spezzare la lunga solitudine.
Nel crepuscolo dello spettro del giorno
che offusca il tramonto,
una piccola errante stella d’occidente
che mi spinga fuori dalle mutanti rive dell’ombra.
Lasciatemi andare alla finestra,
e là guardare le figure del giorno all’imbrunire,
e aspettare, sapendo dell’arrivo di un po’ d’amore.
Traduzione di Federica Nightingale
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