Lasciarsi
notte da aggiustare con le pinze
fra noi a strisciare o annegare
meglio non dire tendendo le ciglia
al distacco
e quasi ho paura per quello non fatto
giri e rigiri i corridoi, fumando
le mani e per orgoglio stringi
la casacca
avevo avvisato anche la manicure
dello straordinario e invece
s'incrociano per lasciarsi,
le dita.
Con qualche pudore
l'amore resta apparecchiato
agli angoli
quando qualche posata afferra aprile,
mi chiedo/sveglio per non rinunciare
(dirai che c'era il fresco
su stancami, ti prego)
e complico la stanza, il silenzio
le dita
- Aprirsi
e scoprire i rami
s
e
c
c
h
i
dai capelli senza accessori
ai freni
un ritrovo sospeso di maniche
- non sono Anna -
e ci sta bene la mollica al marciapiede
rincorrere la vergogna
appesa al palo
Solo per te, Stella
"è tutto quello che ho Stella
è pulito più di perlana"
copri il tempo, lo senti il ritorno dei gabbiani?
sii felice
e se sveli la morte come eco del sonno
non avere paura, metti una scatola sopra l'altra
e stai attenta alle scale
niente boom dietro le spalle
ma ho pazienza io per te, Stella
senza aspettarmi per forza il legame carico di vizi
e pure un premio per l'alunno del mese
se vuoi ti stringo le ossa più d'una fede
sotto i raggi chiusi fra le nuvole
26 notturno
Mi scivola una città dalle ginocchia
col dito fra le pieghe della gonna
m'innamoro ogni giorno tra un inchino
e un copricapo, baciando l'acqua
e l'immagine non riflessa
di quel poco che rende il cuore
M'innamoro di un nome, di un odore
fermato tra le unghie
solo otto piani da percorrere
Non è lei
certo che poi chiedere sviluppi
se ci sono motivi per cui
giri attorno alla sedia, ma non ti adagi
allarghi i perimetri e contempli gli estremi
poi aggiusti ogni ciuffo che non è bianco
cerchi distratto e ti senti emozionato
- non è lei - a ridarti quel graffio
/tessuto vivo ma decisamente perfetto/
più in la, trovi me
in qualche sbuffo di papavero
che tenta di allungarsi al tiepido
Francesca Coppola ©
notte da aggiustare con le pinze
fra noi a strisciare o annegare
meglio non dire tendendo le ciglia
al distacco
e quasi ho paura per quello non fatto
giri e rigiri i corridoi, fumando
le mani e per orgoglio stringi
la casacca
avevo avvisato anche la manicure
dello straordinario e invece
s'incrociano per lasciarsi,
le dita.
Con qualche pudore
l'amore resta apparecchiato
agli angoli
quando qualche posata afferra aprile,
mi chiedo/sveglio per non rinunciare
(dirai che c'era il fresco
su stancami, ti prego)
e complico la stanza, il silenzio
le dita
- Aprirsi
e scoprire i rami
s
e
c
c
h
i
dai capelli senza accessori
ai freni
un ritrovo sospeso di maniche
- non sono Anna -
e ci sta bene la mollica al marciapiede
rincorrere la vergogna
appesa al palo
Solo per te, Stella
"è tutto quello che ho Stella
è pulito più di perlana"
copri il tempo, lo senti il ritorno dei gabbiani?
sii felice
e se sveli la morte come eco del sonno
non avere paura, metti una scatola sopra l'altra
e stai attenta alle scale
niente boom dietro le spalle
ma ho pazienza io per te, Stella
senza aspettarmi per forza il legame carico di vizi
e pure un premio per l'alunno del mese
se vuoi ti stringo le ossa più d'una fede
sotto i raggi chiusi fra le nuvole
26 notturno
Mi scivola una città dalle ginocchia
col dito fra le pieghe della gonna
m'innamoro ogni giorno tra un inchino
e un copricapo, baciando l'acqua
e l'immagine non riflessa
di quel poco che rende il cuore
M'innamoro di un nome, di un odore
fermato tra le unghie
solo otto piani da percorrere
Non è lei
certo che poi chiedere sviluppi
se ci sono motivi per cui
giri attorno alla sedia, ma non ti adagi
allarghi i perimetri e contempli gli estremi
poi aggiusti ogni ciuffo che non è bianco
cerchi distratto e ti senti emozionato
- non è lei - a ridarti quel graffio
/tessuto vivo ma decisamente perfetto/
più in la, trovi me
in qualche sbuffo di papavero
che tenta di allungarsi al tiepido
Francesca Coppola ©
Biografia:
Nasce in provincia di Napoli, lì risiede e studia per diventare addetta ai beni culturali. Adolescente inquieta e solitaria, ben presto si sente attratta dalla penna e dalla moltitudine di fogli che può macchiare, sfoghi estemporanei che restano come righe di un diario molto personale, talvolta raccontato alle amiche, più spesso nascosto e strappato.
Solo verso i vent’anni, la scoperta di internet e dei vari forum riaprono vecchie ferite e con esse la voglia spasmodica di scrivere, una necessità di espressione che la porterà a scrivere negli ultimi sei anni più di seicento testi che trovano nell’amore e nelle sue sfaccettature il tema predominante; la forma dei versi attraversa fasi decisamente opposte da quella più semplice e armoniosa a quella più sintetica e a scatti, da quella passionale a quella definita più volte surreale .
La scrittura apre mondi inimmaginabili specie a chi ha troppa fantasia e scarsa adattabilità, a chi si sente troppo diversa e la realtà appare una strada univoca; l’inchiostro crea barriere calde e accoglienti, i muri seppur di gomma proteggono la sensibilità e Francesca proprio come in un puzzle cerca di mettere insieme i pezzi di una vita, scorie e brandelli non sempre pienamente visibili o percepibili, colorando l’insoddisfazione e la curiosità ogni giorno solo per lasciare un segno e resistere.
Nasce in provincia di Napoli, lì risiede e studia per diventare addetta ai beni culturali. Adolescente inquieta e solitaria, ben presto si sente attratta dalla penna e dalla moltitudine di fogli che può macchiare, sfoghi estemporanei che restano come righe di un diario molto personale, talvolta raccontato alle amiche, più spesso nascosto e strappato.
Solo verso i vent’anni, la scoperta di internet e dei vari forum riaprono vecchie ferite e con esse la voglia spasmodica di scrivere, una necessità di espressione che la porterà a scrivere negli ultimi sei anni più di seicento testi che trovano nell’amore e nelle sue sfaccettature il tema predominante; la forma dei versi attraversa fasi decisamente opposte da quella più semplice e armoniosa a quella più sintetica e a scatti, da quella passionale a quella definita più volte surreale .
La scrittura apre mondi inimmaginabili specie a chi ha troppa fantasia e scarsa adattabilità, a chi si sente troppo diversa e la realtà appare una strada univoca; l’inchiostro crea barriere calde e accoglienti, i muri seppur di gomma proteggono la sensibilità e Francesca proprio come in un puzzle cerca di mettere insieme i pezzi di una vita, scorie e brandelli non sempre pienamente visibili o percepibili, colorando l’insoddisfazione e la curiosità ogni giorno solo per lasciare un segno e resistere.
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