Traslazione della Tigre sui Piani del Tempo
Primavere di pietre pesanti
dislocano i bei sogni dal ventre
alla testa leggera di nuvole,
tingendo i tramonti d'argento
a simulare la commedia dell'alba.
Fino a quando un urlo di campana
ti sveste dalla polvere stanca
d'arcobaleni di spenti rottami,
scrivendo il tuo nome fra i sassi,
a breve memoria di piccole ore.
Dal cuore delle cose
hai trafitto il mio petto
con una croce di diamanti,
tradendo un povero sorriso.
Si accalcano le ombre.
Scritti sulle zanne,
i tributi del destino.
Tace Assorto, il Cuore del Sole.
All'ancora di parole,
adagiate sui fondali
di nessun luogo,
sfioro le catene dell'ombra
tra i germogli del petto,
cercando le radici spinose
fra mute stelle viola.
Stracciati e confusi nomi
a titolare stagioni e ore,
nei pugni di cristallo
si muovono trasparenti
i sogni e i passi del fato,
rotondi come perle,
senza inizio o fine.
Lenta s'alza la marea
a toccare la Luna.
Annego.
Axel ©
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