Nel ghetto di Varsavia
Giù le file della vergogna
Giù le ottuse ombre della visiera
Nella notte di chi non mangia
Sul muro i mattoni di quelli iscritti
nelle sere senza testa
Le pallottole sono le idee che bucano
l’ultimo straccio di Dio
Nelle domande si afflosciano i corpi
Se bambini cantano e vecchi danzano
nel freddo dell’inverno sui marciapiedi
è perchè le lucciole nere sputano scherno
Amori nascosti non entrano nei caffè
con le stelle blu e le bestie dell’inferno
segano loro le braccia
Non ci sono stagioni nel ghetto
Ma solo morti nei fossi
E le pieghe delle bocche cucite
Sui volti spenti
Dio ha un solo cruccio e nessun occhio
salendo tra le righe di una schiera di anime
rese a lui per mano sudicia
e treni di viaggi senza ritorni a casa
Non entra più musica nel ghetto
Non entrano più esseri umani
Solo ne escono
Con i piedi avanti
Federica Nightingale ©
Giù le ottuse ombre della visiera
Nella notte di chi non mangia
Sul muro i mattoni di quelli iscritti
nelle sere senza testa
Le pallottole sono le idee che bucano
l’ultimo straccio di Dio
Nelle domande si afflosciano i corpi
Se bambini cantano e vecchi danzano
nel freddo dell’inverno sui marciapiedi
è perchè le lucciole nere sputano scherno
Amori nascosti non entrano nei caffè
con le stelle blu e le bestie dell’inferno
segano loro le braccia
Non ci sono stagioni nel ghetto
Ma solo morti nei fossi
E le pieghe delle bocche cucite
Sui volti spenti
Dio ha un solo cruccio e nessun occhio
salendo tra le righe di una schiera di anime
rese a lui per mano sudicia
e treni di viaggi senza ritorni a casa
Non entra più musica nel ghetto
Non entrano più esseri umani
Solo ne escono
Con i piedi avanti
Federica Nightingale ©
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