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martedì 11 gennaio 2011

PAUL CELAN, NELLY SACHS - CORRISPONDENZA









In questo epistolario, l'amicizia e l'intesa intellettuale di Celan con la Sachs, diventano un momento essenziale della loro vita poetica e personale. In esso si racconta l'universo interiore di questi due giganti della letteratura del Novecento, che si raccontano l'un con l'altro e ci rendendo partecipi di alcune splendide pagine di prosa.
Le loro "preghiere in forma di poesia", esprimono, con il linguaggio della modernità, gli stessi dolori e le stesse speranze degli uomini e delle donne della Bibbia.

(dalla quarta di copertina)



Autori: Paul Celan e Nelly Sachs
Titolo: Corrispondenza
Originale: Briefweschel
Traduzione: Anna Ruchat
Editore: Il melangolo, 1993


Paul Celan (Czernovitz 1920, Parigi -suicida- 1970) è considerato uno dei massimi esponenti della lirica novecentesca. È altresì noto per il suo lavoro di traduttore.
In italiano sono tradotte le opere: Poesie (Mondadori 1976), Luce coatta e altre poesie (Mondadori 1983), La verità della poesia. Il meridiano e altre poesie (Einaudi 1993), Scritti rumeni (Campanotto 1994) e il Tiro di Presagi. Poesie inedite 1948-1969 (Einaudi 2001).

Nelly Sachs (Berlino 1891-Stoccolma 1970) scrittrice tedesca di famiglia ebraica, riparò in Svezia a causa delle persecuzioni naziste dove rimase per tutta la vita. L'intesa intellettuale e affettiva con Celan e la sua morte improvvisa la porteranno ad una rapida consunzione in un ospedale psichiatrico, morendo a breve distanza dall'amico e forse proprio a causa della scomparsa di esso.
Premio Nobel per la Letteratura nel 1966. Le sue opere tradotte in italiano: Poesie (Einaudi 1966) e Racconti di Gerusalemme (Utet 1972) con la collaborazione di S. Yosef Agnon.


"[...] Io credo in un universo invisibile nel quale inscriviamo ciò che abbiamo inconsapevolmente compiuto. Sento l'energia della luce che fa scaturire la musica dalle pietre e soffro per la freccia della nostalgia la cui punta ci colpisce subito a morte e ci spinge al di fuori, la dove l'insicurezza inizia a sciacquare via ogni cosa.
A Dio e la benedizione sia con Lei.

Nelly Sachs



"Cara, sinceramente ammirata, Nelly Sachs!
ieri l'altro , quando è arrivata la Sua lettera avrei voluto prendere il primo treno e venirea Stoccolma per dirle - con quali parole poi, con quali silenzi? - di non creder mai che parole come le Sue possano rimanere inascoltate. La camera del cuore è vero, è rimasta in gran parete sepolta, ma l'eredità della solitudine di cui Lei parla, quella verrà accolta qua e là, nella notte, poiché vi sono le Sue parole. False stelle ci sorvolano - certamente; ma il granello di polvere che la Sua voce impregna di dolore descrive l'orbita infinita.
Suo Paul Celan"


Caro Poeta, caro amico, è infinitamente bello sapere che Lei esiste!

Sua Nelly Sachs



Penso a te, Nelly, sempre, pensiamo sempre a te e a ciò che vive grazie a te! Ricordi ancora quando abbiamo parlato di Dio per la seconda volta, a casa nostra, del tuo Dio, il Dio che ti attende, ricordi che c'era il riflesso dorato sulla tua parete? Sei tu, è la tua vicinanza, che permette di vedere il riflesso, c'è bisogno di te, anche in nome di coloro ai quali tu sei e ti pensi tanto vicina, c'è bisogno della tua presenza qui e tra gli uomini, c'è bisogno di te ancora a lungo, c'è chi cerca il tuo sguardo - ; mandalo, quello sguardo, mandalo ancora all'aperto, consegnagli le tue parole vere, le tue parole liberatrici, affidati a lui, affida a noi, tuoi compagni di vita, della tua vita, questo sguardo, fai in modo che noi, già liberi, diventiamo i più liberi in assoluto, facci stare ritti, con te, nalla luce! [...]

Il tuo Paul che ti è grato,
grato da più profondo del cuore



Stoccolma, 10.3.1958
Bergssundstrand 23


Caro amico Paul Celan, oggi un cordiale saluto da neve e ghiaccio in occasione della presenza qui di Hermann Kasack, poichè il Suo nome è rimbalzato ancora una volta tra noi in un contesto così alto.
Sono sempre felice di saperla presente e di sapere che la Sua opera traccia cerchi via via più ampi intorno a sè. Segue qui per Lei un minuto alle prime luci dell'alba.


Perchè mai questa tristezza?
Questo completo defluire del mondo
Perchè nei tuoi occhi
gocce di luce,
la luce di cui si compone il morire

Leggeri scivoliamo giù per questa ripida roccia dell'orrore

essa ci guarda con le morti pregne di stelle
con queste placente irrigidite nella polvere
nelle quali fluiva il canto degli uccelli
mentre il labbro seppelliva il vino del linguaggio

O raggio che ci hai risvegliato:
come hai potuto prendere tra le tue braccia
che sempre più oscurano ogni patria
il nostro farci-stanchi
come hai potuto poi lasciarci soli nella notte



Adieu
Sua Nelly Sachs

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