Sabato, domenica, lunedì
Sabato è il giorno più strano -
che ai tombini tracimi la marea
o scivoli il turista incauto su nastri d'alga -
fermo sul ponte, il barcaiolo del Ghetto
manda un pigro richiamo:
gondola, signori! - ma non c'è il ferro
i rabbini stringono cinghie alle braccia
dondolandosi nella Beit Chabad
sul canale, i gabbiani più crudeli
non si accontentano del pesce gettato -
uomini in stormi neri strusciano i piedi
su masegni gelatinosi
sabato è giorno di litanie nel Ghetto
fra gigli stagnanti attendono i preti -
donne frenetiche si sporcano le mani
separando nero e bianco, polvere e cibo
nella vecchia cucina mia madre
impasta farina, zucchero e uova
sabato mattina concentra in un punto
omissioni e disordini, precipitano alla rinfusa
lenzuoli a palla, limoni marci, angoli incrostati -
ciò che avrei dovuto – e non ho fatto - mi spinge
a cercare equilibri precari
sabato a mezzogiorno oltrepasso
il ponte che sospinge mondi diversi
è cesura di tempi e luoghi, urta le sponde -
nel pomeriggio torno da te, ad ascoltare
l'orgia dei suoni mistici, l'acqua lustrale
del pianoforte suonato da vivo
le bollicine del prosecco si sposeranno
con i capricci, le sarabande, i rondò
prima che il vapore di sangue dal cielo
liquefatto cada nel nero sotto il ponte
e se ne vada il traghettatore bugiardo
ci sarebbe il tempo, forse
di bisbigliare all'orecchio parole
che non osiamo pensare
aggrappati al silenzio, sui bordi
che ai tombini tracimi la marea
o scivoli il turista incauto su nastri d'alga -
fermo sul ponte, il barcaiolo del Ghetto
manda un pigro richiamo:
gondola, signori! - ma non c'è il ferro
i rabbini stringono cinghie alle braccia
dondolandosi nella Beit Chabad
sul canale, i gabbiani più crudeli
non si accontentano del pesce gettato -
uomini in stormi neri strusciano i piedi
su masegni gelatinosi
sabato è giorno di litanie nel Ghetto
fra gigli stagnanti attendono i preti -
donne frenetiche si sporcano le mani
separando nero e bianco, polvere e cibo
nella vecchia cucina mia madre
impasta farina, zucchero e uova
sabato mattina concentra in un punto
omissioni e disordini, precipitano alla rinfusa
lenzuoli a palla, limoni marci, angoli incrostati -
ciò che avrei dovuto – e non ho fatto - mi spinge
a cercare equilibri precari
sabato a mezzogiorno oltrepasso
il ponte che sospinge mondi diversi
è cesura di tempi e luoghi, urta le sponde -
nel pomeriggio torno da te, ad ascoltare
l'orgia dei suoni mistici, l'acqua lustrale
del pianoforte suonato da vivo
le bollicine del prosecco si sposeranno
con i capricci, le sarabande, i rondò
prima che il vapore di sangue dal cielo
liquefatto cada nel nero sotto il ponte
e se ne vada il traghettatore bugiardo
ci sarebbe il tempo, forse
di bisbigliare all'orecchio parole
che non osiamo pensare
aggrappati al silenzio, sui bordi
Domenica non oso pensarTi
nella città che ha profilo di chiese
ventre trafitto da pali
a sorreggere mura lievi, campanili smorzati
cupole in forma di mammella
con croci greche
ricordo ceneri scarse, attese
ossessionate da parole colpevoli
invano respinte -
emozioni a onde, sospese oltre
l'apice spumeggiante:
ricadevano nel non senso
di mantra e precetti random
le cripte bevono acque amare
i mattoni dei chiostri sono sempre più verdi -
nella città con absidi orientate a est
cortine d'oro, marmi ad incastro
voragini struggono le fondamenta
folle senza sguardo calpestano tombe:
è domenica di cibi falsi
souvenirs unti e gondole in fila indiana
nella Casa di Dio,
figure estreme in silenzio:
elusivo fra nuvole
e orizzonti di Dolomiti
nella città che ha profilo di chiese
ventre trafitto da pali
a sorreggere mura lievi, campanili smorzati
cupole in forma di mammella
con croci greche
ricordo ceneri scarse, attese
ossessionate da parole colpevoli
invano respinte -
emozioni a onde, sospese oltre
l'apice spumeggiante:
ricadevano nel non senso
di mantra e precetti random
le cripte bevono acque amare
i mattoni dei chiostri sono sempre più verdi -
nella città con absidi orientate a est
cortine d'oro, marmi ad incastro
voragini struggono le fondamenta
folle senza sguardo calpestano tombe:
è domenica di cibi falsi
souvenirs unti e gondole in fila indiana
nella Casa di Dio,
figure estreme in silenzio:
elusivo fra nuvole
e orizzonti di Dolomiti
Lunedì, illusorio principio
in circuito s-finito -
i bambini vanno all'asilo con cantilene
portali inghiottono gli scolari
in grumi di suoni
il battito dei ritardi scolla le suole
da masegni ancora notturni -
le speranze, tatuaggi e sgorbi di teschio
tra filari di ortaggi e fiori di zucca
pensieri di plastica, sacchi pesanti
picchiano i tacchi nel mercato -
vapori di nebbia si alzano
da barche stracariche, rase
in circuito s-finito -
i bambini vanno all'asilo con cantilene
portali inghiottono gli scolari
in grumi di suoni
il battito dei ritardi scolla le suole
da masegni ancora notturni -
le speranze, tatuaggi e sgorbi di teschio
tra filari di ortaggi e fiori di zucca
pensieri di plastica, sacchi pesanti
picchiano i tacchi nel mercato -
vapori di nebbia si alzano
da barche stracariche, rase
a mezzogiorno, una voce antica scava
nel fango di mille inverni -
i giardini di allora sono rovinati
le vite degli esuli, senza senso
le anime si allontanano da se stesse
in processioni di ombre
lunedì sera, lezione di gospel:
i ritmi del coro rompono il buio
si smemorano nel gruppo le voci sole
ogni scoria giunge al punto di fusione -
unità e armonia come onde
nel fango di mille inverni -
i giardini di allora sono rovinati
le vite degli esuli, senza senso
le anime si allontanano da se stesse
in processioni di ombre
lunedì sera, lezione di gospel:
i ritmi del coro rompono il buio
si smemorano nel gruppo le voci sole
ogni scoria giunge al punto di fusione -
unità e armonia come onde
Marina Raccanelli ©
Biografia:
Marina Raccanelli, nata a Fiume, vive a Venezia fin dall’infanzia. Nel 2004, per la Oceano Edizioni, è uscita la sua prima raccolta di poesie dal titolo “Variazioni in blu”; nel 2005, Firenze Libri ha stampato “Vento di stelle fredde“. Si è classificata seconda nella seconda edizione del Concorso internazionale di poesia “Montagna viva”; è presente in diverse antologie , fra cui “Il segreto delle fragole – poetico diario 2005 e 2007″ (Editrice LietoColle), “Navigando nelle Parole” vol.11 (edizioni Il Filo), alcune antologie ed E-book promosse dal sito Poetilandia, ed altre.
Partecipa al blog letterario collettivo “Via delle belle donne”; le sue poesie sono pubblicate in alcuni siti e blog. Il suo blog personale si chiama “Parole in viaggio“.
Partecipa al blog letterario collettivo “Via delle belle donne”; le sue poesie sono pubblicate in alcuni siti e blog. Il suo blog personale si chiama “Parole in viaggio“.
2 commenti:
grazie mille, Federica, mi hai fatto un grande onore ad inserirmi nel tuo blog, dove non c'è nulla che non sia raffinato, prezioso e scelto...mi auguro che la vicinanza con scrittori e poeti autentici mi aiuti ad evolvere positivamente la mia scrittura
marina
Marina, è un piacere averti qui; la tua scrittura è davvero di una bellezza ed eleganza che la rendono unica. Migliorare si può, si deve, ma certo nel tuo caso sarebbe pura sperimentazione : )
Un caro saluto
Con stima,
Federica
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