Photobucket

Traducendo Einsamkeit

STANZE DEL NORD

SCORRONO LE COSE CONTROVENTO di FEDERICA GALETTO

ODE FROM A NIGHTINGALE - ENGLISH POEMS

A LULLABYE ON MY SHOULDER di Federica Nightingale

EMILY DICKINSON

lunedì 20 luglio 2009

ANILA RESULI

Frank Von Stuck - Innocence













Dalla raccolta : Ombra silente





compreso il bacio, come intercapedine
studiata per reggere un muro, nel fiato,
così brevemente e largamente distante
da te, ché io non ebbi altro pianto, altra
casa dove far sorgere il dubbio d’esserti
anima – antitesi del corpo che brucia
e freme;
così è questo nostro pensiero
che vorticoso ci appartiene, come un
ombelico che trascina in cerchio le cose
nel nostro addome colmo di ciò che è
noi, semplicemente.


*


vedi come chiama, come traspare la lingua
alla bocca – la distanza delle nostre parole
mi sorveglia nei sogni, il buio di tutti i nervi
appartenenti al pianto. è come fossi un carillon
stroncato dalla pioggia, così interna agli ingranaggi
che appuntano la calma. più non suona.
e tu, più non guardi l’andirivieni della polvere
che sbianca continuamente il volto alle cose.


*


così com’è, su un foglio la sera, avvolgo
l’idea di te, sorpresa da tutte le cose
che mi sorvegliano come non fossi sola
dentro queste ombre. richiami l’odore
della pioggia che perpetuamente ti schiuma
nell’anima – la goccia appena scivola,
ed il vetro appena sfuma: non sei tu l’amore;
le cose ti abbandonano come ombra secca
ai piedi di un fiume, strappandosi vorticosamente
in lontananza.


*


qui stanno appuntiti i chiodi, pronti a definire
tutta una parete con le nostri parti affini –
così sono i nostri corpi appesi ai muri,
concavi perché l’anima distaccata osserva
la propria idea dell’essere ombra –
non vedi come spiaccio pure a me,
nella crocifissione del corpo che sembra mutato
senza l’anima – le cose s’ assomigliano tutte –
e mi vedo ora come trascino i piedi
come piccole statue infrangibili
per correre altrove.


*


le nostre cose parlano –
la casa, la sveglia, la luce che sfoca
sulle mensole tutte in fila a reggere zampe
e specchi – ascoltassi appena,
sapresti certo, sapresti dove muta il mio pensiero
prima del risveglio; prima che divenga
nuovamente sera.


*


la sorpresa sta nel coricarsi con la schiena
piatta sui gradini di casa, aspettandoti
– ad ogni piega
il pensiero distoglie l’esserti amante
con tutte le cose mutevoli addosso.



Anila Resuli ©





Biografia:



Anila Resuli nata in Albania nel 1981, trasferitasi in Italia nel ‘97, scrive poesie fin dai tempi dell’infanzia. Attualmente vive con il marito in provincia di Milano, dove continua gli studi di Mediazione Linguistica e Culturale, dedicandosi alla lingua cinese e alla lingua giapponese.
In ambito poetico collabora con Roberto Ceccarini sul progetto lettura di Oboe Sommerso leggendo diversi testi poetici di autori contemporanei editi e non; con Antonio Diavoli per una possibile raccolta a quattro mani e altro in ambito di audiopoesia; con Stefano Guglielmin sul sito Blanc de ta nuque per la rubrica e le traduzioni di poesia albanese contemporanea.
È citata da Maurizio Cucchi sulla rivista “Specchio” inserto de La stampa ed è presente con una ampia selezione di poesie sulla rivista Le voci della Luna marzo 2007 e una ampia selezione appare nell’antologia Nella borsa del viandante (con nota critica di Chiara De Luca, Fara Editore, 2009).
Nel 2009 fonda la casa editrice Clepsydra (e-book di poesia e fotografia, senza scopo di lucro).

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...