Al sole di gennaio
Al sole di gennaio cresce la margherita
a branchi fitti al sole di gennaio
mai così intenso,
il fiore più tenace e non lo piega il gelo
o la brina che fa bianchi i campi nel dicembre,
anche la neve folta non lo schianta,
la margherita attende tra i suoi petali lunghi
rinserrata
il più pallido raggio
che appena increspi quella gelida coltre
che l’avvolge,
non ti sorprenda allora il prato verde
se di bianco avvampa,
ma ti sgomenta il fiore piccolino,
quella punta d’azzurro lieve come il nome
che al ricordo invita, solo a marzo vien fuori,
tra l’erbe chiare, e la malva poi,
anche più tarda,
splende tra foglie secche e le cartacce
assurda nel gennaio malato e assurdo
strana stagione, anche tu Jacopo a vent’anni
pieghi sull’altalena le lunghe braccia,
gli occhi tuoi mansueti che non sanno
il tempo che trascorre, giorni e dolori
no, non è primavera e non è inverno
questo limbo tiepido e fumoso
senza il gelo che stronca erbe e fiori,
senza che dal buio fondo tornino fuori
ancora balbettavi appena “mamma”
quando viene la nube, enorme e scura,
e infradicia le rose e le insalate,
il piombo dentro i ceppi e nelle vene,
quella lunga estate che mai finiva,
il cielo quasi bianco e plasticato
le nevi d’una volta alle Cesane
ed io che ci sprofondo verso il fosso
e mi trascino avanti con le mani
poi, un brano di terra, di muschio e d’erba,
e c’era un favagello, giallo e ostinato,
stava lì luminoso sopra quel bianco.
Da “L’albero delle nebbie”, Einaudi, 2008
Mi commuove il ragazzo immortale
Mi commuove il ragazzo immortale
Mi commuove il ragazzo immortale
alla luce chiara di gennaio
ha il cammino lieve di un dio
e una femmina tenera sulla spalla.
L'ho sentito parlare con voce forte
ai ragazzi splendenti con le giubbe
e i pastrani;
si scuote ora nei capelli lunghi
e nel sorriso gli si allaccia la campagna
per lo stradino.
Anche tu sei entrato di soppiatto
insieme agli altri, con parole
ed atti già nella storia, come l'ultimo gioco.
Ma ti è ignara la meta
e il tempo che ti sovrasta.
Da “Il tempo differente”, Edizioni Salvatore Sciascia, 1974
Nel dopostoria di questi anni
Nel dopostoria di questi anni
è la cicoria azzurra come l'aria
quando l'agosto trasmuta
nel settembre sul parabrezza
prima della pioggia
i passeri levatisi dai rovi di polvere
ingrigiti i cirri oscuri a stormi
e brevi voli seguitarono
ci fu un tempo gentile
al Catria salivamo per i daini
in un decennio mitico e lontano
ricordo ch'era attorno al '68
ancora era d'amore la tempesta di volti chiari
in sogno ed in rivolta
dentro quel sogno forse sono nati
mimavano la morte con le dita anche a Bologna
dietro i funerali agli assassini neri
somiglianti
noi che sognammo un mondo più gentile
persi com'eravamo nella lotta
è tornata a morire la pietà
lo dissi forte
il groppo della gola rise tirato,
aveva il volto assurdo
i picchiatelli sono punk nostrani
che vestono di stracci e collanine
però firmati Fiorucci o da Garcia
parlano solo in risi e gridolini
abbozzano parole sui vestiti
anche allora settembre ritornava
la guazza sui cornioli alle cesane
stesi sull'erba cantavamo contessa
l'amore lo facevamo dentro il fieno
aspettando l'alba del Grand Anno
quello che iniziava la nuov'era
l'Ardizio chiaro stampato sulla rada
l'estate che moriva come sempre
per gli ultimi bagnanti sulle spiagge
per noi settembre non era che il preludio
come il chiaro pacato innanzi il giorno
più tardi con il rosso delle macchie
quello violastro del pruno nei fossi
lo scotano che sopra ogni altro avvampa
mi staccai dai compagni dalle case deserte
prese poi dagli studenti con le rame di quercia
sopra i coppi il sambuco che sbatte contro il vento
in due scappavamo alla storia
e volevamo tornare ad essere soli
l'uomo-la donna nel verde giardino
con te estranea al tempo che rammento
ripasso la vicenda
schianto gli arbusti della macchia
guardo nel dopostoria di questi anni
il frutto lungo dello spino bianco.
Da “Nascere nel ‘40”, Shakespeare Company, 1981
Umberto Piersanti ©
Umberto Piersanti ©
Biografia:
Umberto Piersanti è nato ad Urbino nel 1941 e nella Università della sua città insegna Sociologia della Letteratura.
Le sue raccolte poetiche sono La breve stagione (Quaderni di Ad Libitum, Urbino, 1967), Il tempo differente (Sciascia, Caltanissetta- Roma, 1974), L'urlo della mente (Vallecchi, Firenze, 1977), Nascere nel '40 (Shakespeare and Company, Milano, 1981), Passaggio di sequenza (Cappelli, Bologna, 1986), I luoghi persi (Einaudi, Torino, 1994), Nel tempo che precede (Einaudi, Torino, 2002), L'albero delle nebbie (Einaudi, Torino, 2008) che ha vinto i seguenti premi: Premio Pavese Città di Chieri, Premio San Pellegrino, Premio Giovanni Pascoli, Premio Tronto, Premio Mario Luzi, Premio Alfonso Gatto, Premio Città di Marineo. Nel 1999 per I quaderni del battello ebbro (Porretta Terme, 1999) è uscita l'antologia Per tempi e luoghi curata da Manuel Cohen che ha anche scritto il saggio introduttivo.
Umberto Piersanti è anche autore di tre romanzi, L'uomo delle Cesane (Camunia, Milano, 1994), L'estate dell'altro millennio (Marsilio, Venezia, 2001) e Olimpo (Avagliano, 2006), di due opere di critica - L'ambigua presenza (Bulzoni, Roma, 1980) e Sul limite d'ombra (Cappelli, Bologna, 1989). Umberto Piersanti è anche autore di tre romanzi, L'uomo delle Cesane (Camunia, Milano, 1994), L'estate dell'altro millennio (Marsilio, Venezia, 2001) e Olimpo (Avagliano, 2006), di due opere di critica - L'ambigua presenza (Bulzoni, Roma, 1980) e Sul limite d'ombra (Cappelli, Bologna, 1989).
Le sue raccolte poetiche sono La breve stagione (Quaderni di Ad Libitum, Urbino, 1967), Il tempo differente (Sciascia, Caltanissetta- Roma, 1974), L'urlo della mente (Vallecchi, Firenze, 1977), Nascere nel '40 (Shakespeare and Company, Milano, 1981), Passaggio di sequenza (Cappelli, Bologna, 1986), I luoghi persi (Einaudi, Torino, 1994), Nel tempo che precede (Einaudi, Torino, 2002), L'albero delle nebbie (Einaudi, Torino, 2008) che ha vinto i seguenti premi: Premio Pavese Città di Chieri, Premio San Pellegrino, Premio Giovanni Pascoli, Premio Tronto, Premio Mario Luzi, Premio Alfonso Gatto, Premio Città di Marineo. Nel 1999 per I quaderni del battello ebbro (Porretta Terme, 1999) è uscita l'antologia Per tempi e luoghi curata da Manuel Cohen che ha anche scritto il saggio introduttivo.
Umberto Piersanti è anche autore di tre romanzi, L'uomo delle Cesane (Camunia, Milano, 1994), L'estate dell'altro millennio (Marsilio, Venezia, 2001) e Olimpo (Avagliano, 2006), di due opere di critica - L'ambigua presenza (Bulzoni, Roma, 1980) e Sul limite d'ombra (Cappelli, Bologna, 1989). Umberto Piersanti è anche autore di tre romanzi, L'uomo delle Cesane (Camunia, Milano, 1994), L'estate dell'altro millennio (Marsilio, Venezia, 2001) e Olimpo (Avagliano, 2006), di due opere di critica - L'ambigua presenza (Bulzoni, Roma, 1980) e Sul limite d'ombra (Cappelli, Bologna, 1989).
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