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STANZE DEL NORD

SCORRONO LE COSE CONTROVENTO di FEDERICA GALETTO

ODE FROM A NIGHTINGALE - ENGLISH POEMS

A LULLABYE ON MY SHOULDER di Federica Nightingale

EMILY DICKINSON

venerdì 3 luglio 2009

GIORGIO VIGOLO (1894-1983)



Renato Guttuso - Tetti di Roma





IL SILENZIO



Sopra l'immenso muro di granito

non puoi graffire il minimo segno,

così sul blocco della solitudine

è vano sogno incidere parole.


E come nell'immensa arida rupe

l'acqua è dimenticata nel profondo,

così dal masso del lungo dolore

indurito da anni nel silenzio


nessun miracolo desta una fonte.

Tutti i monti stanno sopra il mio petto

e sul mio cuore il peso dell'offesa;


l'iniquità che patì la mia vita

come mostruoso incubo mi schiaccia,

mi respinge nel cuore le parole.


da Canto del destino







MURO DEI SECOLI


Ripeti al vento le tue parole, spargi

il tuo fuoco solitario al cupo

muro dei secoli. Un bosco

dentro vi mormora fitto; le cime

auguste, le chiome addolorate senti

stormire dietro alla muraglia; e il passo

lieve d'un'acqua scivola di sasso

in sasso e consuma in giro

dolce il serrato maleficio; rode

e spetra, filtra in musiche cantate

dentro nel cuore, giunge

ai segreti più riposti, vince

la morte e rompe,


rompe d'un tratto illuminata e sciolta

di fra i massi divelti, apre il suo lampo

dall'alta porta e giù ricade in arco

fluido e la fontana grande ai voti

propizia, alle preghiere, ai pianti.

Esaudita modula l'antica

pena ai sussurri delle cime.


da Linea della vita







LE COSE CADUTE


Dove la città si sbriciola

nei minimi quartieri dei poveri

e straducce sassose

dirupano tra muri di lazzaretti,

laggiù è il vallone dei mattatoi

arrossato d'urla di buoi morenti

nel tanfo dei gazometri.


Avido sole brucia

sul calvo argine i mucchi

di masserizie, il cranio

d'un cavallo, la paglia

infetta dei giacigli;

ed è questo il più tetro

cimitero della città,

così aperto all'ardente

luce e dissacrato

senza pietà di piante che rimboschi

il disperato campo

delle cose cadute.


Ma donde sorgon queste grandi mura

ratte alle nubi? E gli olmi

lungo la strada di turchina selce

dove ci condurranno?


da Linea della vita



Poesie scelte, (a cura di Marco Ariani), Oscar Mondadori 1976



Biografia:


Giorgio Vigolo nasce nel 1894 a Roma dove muore nel 1983. Poeta, critico musicale e traduttore, era nato e aveva trascorso la giovinezza in lungotevere dei Mellini, a Roma, passando piu' tardi in un appartamento del quartiere delle Vittorie. Diceva :"Questa nostra citta' l' ho conosciuta pietra per pietra, ancora bambino, facendo lunghe passeggiate. D' estate poi la esploravo anche dal Tevere, dove facevo lunghissimi bagni, lasciandomi portare dalla corrente: mi tuffavo a ponte Mollo, uscivo dall' acqua a ponte Cavour".

Collaboratore di varie riviste, quali ” Lirica“, “La Voce“, “L’italia letteraria“, “Circoli“, “Letteratura“, sul “Mondo” tenne una rubrica di critica musicale; come musicologo fu anche collaboratore della Rai. Curò la prima edizione critica de I sonetti di G.G. Belli (2 voll., Formiggini, Roma, 1930-31), cui premise un ampio saggio, e fu traduttore di Hoffmann e di Hoderlin. Dopo le prose liriche de La città dell’anima (Studio editoriale romano, Roma, 1923), Canto fermo (Formiggini, Roma,1931 con una sezione di poesie), Il silenzio creato (Quaderni di Novissima, Roma, 1934), proseguì con le raccolte Conclave dei sogni (ibid.,1935), di aperta polemica con l’ermetismo, Linea della vita (Mondadori, Milano, 1949), Canto del destino (Neri Pozza, Venezia,1959), La luce ricorda (Mondadori, Milano, 1967), premio Viareggio; raccoglie gran parte delle poesie precedenti più una sezione di inediti, I fantasmi di pietra (ibid., 1977), La fame degli occhi (Florida, Roma, 1982). E’ autore inoltre dei racconti in Le notti romane (Bompiani, Milano, 1960; premio Bagutta), dei romanzi La Virgilia (Editoriale Nuova, Milano,1982), e La vita del beato Pirolèo (ibid., 1983), entrambi composti negli anni ‘20 ed editi da P.Cimatti, oltre a prose narrative raccolte in Spettro solare (Bompiani, Milano, 1973) e in Il Cannocchiale metafisico (Edd. della Cometa, Roma, 1982). Mille e una sera all’opera e al concerto (Sansoni, Firenze, 1971) comprende una scelta degli scritti musicali.











1 commento:

Misera e stupenda città ha detto...

sto pensando di tradurre qualche racconto di Vigolo in inglese - bello veramente il tuo blog - complimenti

ho iniziato anch'io:

miseraestupendacitta.wordpress.com

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