Stavo su costoni di mondi slegata da
tutte le radici solo fatta di un ridere largo
tutta larga io stessa e un niente popolava
di sopra e di sotto un niente di dentro
vagante acqueo con movimento di sbando
ma poi l'occhio è nato facendo colori
coi nomi e tutta luce tutta luce quando
ho toccato la sua natura calda e bagnata
e ho rotto le acque di sotto nel grande schianto
schizzavo su un tavolo di pietra
sotto pareti con file di piastrelle e
odore di una vecchia che tirando tirando aiutava.
Mamma, ti ho fatta di colpo e grande
fra le sponde di legno e lo specchio somigliante
e piena di latte fatta parlante
e pettinata e ho fatto anche me con piccoli pugni
il dormire il crescere e tutte le parole.
(Mariangela Gualtieri, Fuoco centrale e altre poesie per il teatro,Einaudi 2003)
*
(Mariangela Gualtieri, Fuoco centrale e altre poesie per il teatro,Einaudi 2003)
*
Se la parola amore è uno straccio lurido,
se non ho altra lingua per dire cosa
amo, se l'anima adesso è un ingombro
e il ciclo un posto come un altro se dormiamo
e dormiamo
se il mio canto è schiacciato nel cantone
se il mio canto o il tuo, se il mio canto
se tutte le parole dei savi sono troppo
lente per questa corsa sui cocci, se anche
le bestie in quel loro morire bastonate
neppure si rivelano
se c'è una tosse se c'è una
tosse che incrosta il cielo
e poi lo sputa
se abbiamo nemici dentro le teste
e macchinette rotte
se la mano è scontrosa alla mano
scontrosa rompe l'onda e il ramo
rompe l'ala e il becco
se abbiamo salmi stonati
se le macerie sulle facce stanche
fanno il peso di tutta la storia
se poi nessuno viene
nessuno s'alza dal fradicio delle tombe
a consegnarci un grappolo, una tazza
un giuramento alla luce
se se se
se c'è una sete che ci ammala
se c'è un sorso per chi ha sete
se davvero davvero muove il sole
se muove il sole e l'altre stelle
se la sua gran potenza, sua gran potenza d'antico Amor,
se il nostro cuore è immenso
se il nostro cuore talvolta è immenso,
se le stelle nascono, se è vero che nascono anche adesso,
se siamo polverine allo sbaraglio, catenelle smagliate,
benedico ogni centimetro d'Amore
ogni minima scheggia d'Amore
ogni venatura o mulinello d'Amore
ogni tavolo e letto d'Amore
l'Amore benedico che d'ognuno di noi alla catena
fa carne che risplende
Amore che sei il mio destino
insegnami che tutto fallirà
se non mi inchino alla tua benedizione.
(Mariangela Gualtieri, Fuoco centrale e altre poesie per il teatro,Einaudi 2003)
(Mariangela Gualtieri, Fuoco centrale e altre poesie per il teatro,Einaudi 2003)
*
Io sono spaccata, io sono nel passato prossimo,
io sono sempre cinque minuti fa,
il mio dire è fallimentare,
io non sono mai tutta, mai tutta, io appartengo
all’essere e non lo so dire, non lo so dire,
io sono sempre cinque minuti fa,
il mio dire è fallimentare,
io non sono mai tutta, mai tutta, io appartengo
all’essere e non lo so dire, non lo so dire,
io appartengo e non lo so dire
io sono senza aggettivi, io sono senza predicati,
io indebolisco la sintassi, io consumo le parole,
io non ho parole pregnanti, io non ho parole
cangianti, io non ho parole mutevoli, non ho parole perturbanti,
io sono senza aggettivi, io sono senza predicati,
io indebolisco la sintassi, io consumo le parole,
io non ho parole pregnanti, io non ho parole
cangianti, io non ho parole mutevoli, non ho parole perturbanti,
io non ho abbastanza parole, le parole mi si
consumano, io non ho parole che svelino, io non ho
parole che puliscano, io non ho parole che riposino,
io non ho mai parole abbastanza, mai abbastanza
parole, mai abbastanza parole
consumano, io non ho parole che svelino, io non ho
parole che puliscano, io non ho parole che riposino,
io non ho mai parole abbastanza, mai abbastanza
parole, mai abbastanza parole
ho solo parole correnti, ho solo parole di serie,
ho solo parole fallimentari,ho solo parole deludenti,
ho solo parole che mi deludono,
le mie parole mi deludono, sempre mi deludono,
sempre mi deludono, sempre mi mancano
io non sono mai tutta, mai tutta, io appartengo
all’essere e non lo so dire, non lo so dire, io
appartengo e non lo so dire, non lo so dire,
io appartengo all’essere, all’essere e non lo so dire.
ho solo parole fallimentari,ho solo parole deludenti,
ho solo parole che mi deludono,
le mie parole mi deludono, sempre mi deludono,
sempre mi deludono, sempre mi mancano
io non sono mai tutta, mai tutta, io appartengo
all’essere e non lo so dire, non lo so dire, io
appartengo e non lo so dire, non lo so dire,
io appartengo all’essere, all’essere e non lo so dire.
(Mariangela Gualtieri, da Seconda parte, in Fuoco centrale e altre poesie per il teatro, Einaudi 2003)
Biografia:
Mariangela Gualtieri è nata a Cesena. Ha lavorato e lavora per il teatro. Vent’anni fa ha fondato con Cesare Ronconi il "Teatro della Valdoca", nel quale è impegnata come drammaturga e interprete. Alla sua prima raccolta di versi Antenata (Crocetti, 1992) sono seguite Fuoco Centrale e altre poesie per il teatro e Donna che non impara (Galleria Emilio Mazzoli, Modena). Ha curato la drammaturgia di Imparare è anche bruciare, opera nata dalla Scuola Europea dell'Attore diretta dal Teatro Valdoca. Nel maggio 2005 è stata protagonista, con il Teatro Valdoca, del programma di Radio Tre Rai Rumori fuori scena, a cura di Laura Palmieri, con la collaborazione di Natascia Di Baldi. Attualmente il Teatro Valdoca porta in scena lo spettacolo in tre atti Passaggio con fratello rotto, scritto dall'autrice. In preparazione, sempre per Einaudi, la raccolta dei versi inediti.
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